A decorrere dal 2017 viene abrogato l’obbligo di inviare la comunicazione dei beni concessi in uso ai soci. Lo prevede una nuova norma inserita nel disegno di legge di conversione del decreto Milleproroghe. Continua, però, ad essere applicata la disciplina IRPEF sulla concessione dei beni ai soci. Pertanto, la differenza tra il valore di mercato e il corrispettivo annuo per la concessione in godimento di beni dell’impresa a soci o familiari dell’imprenditore continua ad essere qualificata come reddito di natura diversa. In pratica, è stato abolito solo l’obbligo formale, ma non quello sostanziale.
Milleproroghe: lotteria scontrini, slitta la sperimentazione
Slitta dal 1° marzo al 1° novembre 2017 l’avvio dell’applicazione sperimentale della lotteria nazionale legata agli scontrini. Lo ha previsto il disegno di legge di conversione del decreto Milleproroghe, approvato dal Senato. La proroga è sicuramente dettata anche da questioni di carattere tecnico: in relazione alla novità della lotteria degli scontrini, infatti, gli operatori dovranno effettuare adeguamenti dei supporti – hardware e software – per l’emissione di scontrini e ricevute fiscali o per l’invio telematico. Adeguamenti che, molto spesso, comportano interventi tecnici lunghi e complessi.
IRI: chi può applicare la nuova imposta
La nuova IRI, l’imposta sul reddito d’impresa applicabile con aliquota secca del 24 per cento dal 1° gennaio 2017, interessa le imprese individuali e le società di persone in contabilità ordinaria – ma solo le società in nome collettivo e in accomandita semplice – oltre alle società a ristretta base proprietaria. L’applicazione dell’IRI non è automatica: per poter fruire della nuova imposta, occorre esercitare una apposita opzione in sede di dichiarazione dei redditi. L’opzione ha durata di cinque periodi di imposta ed è rinnovabile.
Commercio ambulante: in arrivo la proroga di un anno delle concessioni?
La durata delle concessioni per le vendita sulle aree pubbliche in essere alla data del 30 dicembre 2016 è prorogata sino al 31 dicembre 2018: è quanto prevede il decreto Milleproroghe 2017 in via di approvazione al Senato. Si vuole così rinviare l’applicazione della direttiva Bolkestein che prevede l’azzeramento delle attuali concessioni con contestuale emanazione di nuovi bandi per la loro riattribuzione mediante asta pubblica. A beneficiarne sarà l’intero settore del commercio ambulante, in attesa di una soluzione definitiva che eviti l’acquisto delle stesse da parte di operatori stranieri o a società di grosse dimensioni.
Opzione contabile regime di cassa: quali conseguenze
Per evitare di istituire i nuovi registri cronologici o di dover integrare i registri IVA per tener conto del principio di cassa, è possibile – su opzione – scegliere di continuare ad usare i vecchi registri IVA, facendo coincidere la data di registrazione con quella di pagamento. Questa scelta ha, tuttavia, alcune conseguenze da valutare attentamente. L’opzione sarà sicuramente appetibile per le imprese che incassano i corrispettivi all’atto dell’emissione del documento fiscale: per i ricavi, non si creerebbero sfasature temporali tra registrazione e incasso; per i costi, la convenienza può addirittura aumentare se, ad esempio, l’impresa riceve (e registra) fatture di acquisto nell’esercizio e le salda in quello successivo. L’opzione sarà invece svantaggiosa per chi emette fattura, ma non viene pagato nello stesso esercizio.
Nuove regole sul bilancio: presentato l’emendamento per adeguare la fiscalità
I bilanci delle società che non applicano i principi contabili internazionali (Ias/Ifrs) a partire dall’1 gennaio 2016 si adeguano anche dal lato fiscale. Ed, inoltre, viene prorogata di 15 giorni, per la presentazione della dichiarazione dei redditi e dell’Irap, per agevolare la prima applicazione delle nuove regole sui bilanci. Sono alcune delle novità previste nell’emendamento al decreto milleproroghe presentato in Commissione Affari Costituzionali.
Home restaurant: in arrivo nuove regole per l’avvio dell’attività
La legge che regolerà le attività di home restaurant si avvia verso la definitiva approvazione. Le nuove attività di ristorazione dovranno essere inserite in una piattaforma digitale finalizzata all’organizzazione di eventi enogastronomici, saranno considerate saltuarie se non superano i 500 coperti e 5.000 euro annui di incasso e dovranno rispettare le norme amministrative SCIA e HACCP. I locali dovranno, inoltre, essere conformi alle regole urbanistiche di abitabilità e di igiene come previsto dalla normativa vigente. Dopo l’approvazione della Camera il disegno di legge AC-3258 passa ora all’esame del Senato.
Regime di cassa con nuovi obblighi contabili
Dal 2017, i contribuenti minori transitati nel nuovo regime di cassa subiscono un aggravio degli obblighi contabili: con l’applicazione del regime di cassa, infatti, le scritture contabili devono essere più dettagliate e le annotazioni e le integrazioni da effettuare nei registri esistenti vanno effettuate con maggiore precisione. In sostanza, in aggiunta ai consueti registri IVA, i contribuenti dovranno tenere due registri cronologici per annotare gli incassi e i pagamenti. In alternativa, è possibile integrare i registri IVA con apposite colonne.
Regime di cassa: l’incognita delle rimanenze
Per i contribuenti minori che, a partire dal 1° gennaio 2017, applicano il regime di cassa si pone il problema delle rimanenze di magazzino. Tali rimanenze, infatti, non rilevano più ai fini della determinazione del reddito; inoltre, nel primo anno di applicazione delle nuove regole, l’ammontare delle rimanenze di magazzino andrà a ridurre il risultato finale determinando, molto probabilmente, la chiusura dell’esercizio in perdita. Altre conseguenze sono ancora difficilmente individuabili: ad esempio, non è dato sapere se e come impatteranno i nuovi indici di affidabilità (che andranno a sostituire gli attuali studi di settore) sul magazzino; né quale sarà la sua valenza, in sede di controllo.
Regime di cassa: come evitarlo
Dal 1° gennaio 2017, tutte le imprese in contabilità semplificata passano automaticamente dal regime di competenza a quello di cassa ai fini della determinazione del reddito d’impresa. Si tratta di un passaggio obbligatorio a cui non è possibile rinunciare, a meno che non si opti per la contabilità ordinaria. Resta, infatti, valida la regola secondo cui i contribuenti in regime di contabilità semplificata possono effettuare l’opzione per il regime ordinario, che si concretizza con l’effettivo modo di operare del contribuente, desumibile dai comportamenti concludenti che presuppongono in modo inequivocabile una determinata scelta. Non è necessaria alcuna comunicazione preventiva: l’opzione va effettuata nella prima dichiarazione presentata successivamente alla scelta operata.